La prima tappa del viaggio era la chiesa di Santa Maria Annunciata di Betlemme al Borgo Superiore, all’incontro tra quello che, al tempo, era il Po di Ferrara e il canale Traversagno, dove la via maestra si divideva.
Nella bella chiesa rotonda erano custodite le preziose spoglie mortali degli Adilardi e in particolare di Guglielmo, cavaliere professo, che aveva partecipato alla seconda Crociata, ed era perciò solitamente raffigurato a cavallo, vestito con la cotta di maglie di ferro, con la lancia in una mano e lo scudo fregiato col carbonchio, nell’altra. La preghiera sulla tomba del cavaliere aveva un significato simbolico per i pellegrini: essendo quello un loro concittadino, d’illustrissima famiglia, di sangue nobile e di gran importanza, pareva loro che il prode li vedesse, fragili e al cospetto di Dio, e potesse avere per loro un occhio di riguardo, dall’alto dei Cieli, verso quelle povere creature perdute ch’erano, incamminati verso la Salvezza dell’anima.
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