LA VIA DI CONTARDO OGGI: DA COLORNO A SAN SECONDO PARMENSE circa tre ore e tre quarti

 LA VIA DI CONTARDO OGGI...

CAMMINARE FA BENE ALLA SALUTE 
E ALLO SPIRITO

In cammino tra Colorno e San Secondo Parmense, passando da Torrile e Sissa Trecasali.


RIPERCORRI I PASSI DI CONTARDO: 
da Colorno a Torrile (27° tappa), da Torrile a Sissa Trecasali (28° tappa), da Sissa Trecasali a San Secondo (29° tappa).



TORRILE
Torrile è un comune sparso della provincia di Parma. La sede comunale è situata nella frazione di San Polo, il paese più popoloso del territorio, sede delle maggiori industrie, dove è presente anche la stazione ferroviaria. I monumenti d'interesse storico presenti nel Comune si trovano principalmente nella frazione di Gainago.

CHIESA DI SAN BIAGIO
La prima citazione di una chiesa dedicata a San Biagio a Torrile, probabilmente edificata in quel secolo, è in una bolla papale del 1187 firmata da papa Gregorio VII. Nel 1822 la chiesetta medievale fu demolita per permettere l'edificazione di quella nuova. La prima pietra della nuova parrocchiale venne posta il 4 agosto di quello stesso anno; i lavori terminarono nel 1839. Nel 1877 fu decorato l'interno della chiesa e nel 1903 venne realizzata la facciata neoclassica. La parrocchiale fu consacrata il 4 agosto 1922, esattamente cento anni dopo la posa della prima pietra. Nel 1964 l'edificio venne completamente ristrutturato. La chiesa è a tre navate, con facciata a capanna e conserva numerose opere seicentesche e settecentesche.

PIEVE DI SAN GIOVANNI BATTISTA
È la pieve di Gainago di cui si ha conoscenza a partire dal 1144, quando papa Lucio II confermò l'appartenenza della chiesa al monastero di San Giovanni di Parma. Nel 1298 assunse il titolo di Chiesa Plebana. Nel 1744 l'edificio venne ristrutturato e nel 1932 venne rifatta la facciata, sostituendo quella a capanna con quella a salienti. All'interno si trovano alcuni affreschi duecenteschi che rappresentano una Deposizione, un Santo e una Madonna col Bambino. La chiesa è dedicata a San Giovanni Battista. Dopo il terremoto del gennaio 2012 la pieve è aperta solo la domenica e per le principali funzioni religiose.

VILLA BALDUINO-SERRA
I terreni che attualmente fanno parte della proprietà Balduino-Serra furono, il 19 giugno 1438, acquistati da Antonio Cantelli da Barnaba Aliotti. Ulteriori terreni furono annessi a seguito di eredità (famiglia Zandemaria) ma nell'Ottocento questa proprietà soccombe ai debiti e viene ceduta (25 giugno 1879) dal conte Girolamo Cantelli a Giuseppe Balduino, figlio di banchieri e armatore genovese. La villa inseguito subì cambiamenti perciò venne abilmente ristrutturata. Ora è circondata da un parco ultracentenario voluto proprio da Giuseppe Balduino e meticolosamente curato dalla famiglia Balduino.

La TORRE
Adottata come simbolo del comune, non si trova a Torrile ma a Gainago, è una torre duecentesca voluta dal monastero di Valserena, che amministrava quei territori. In quella torre, che è il più vecchio monumento presente nel comune, nacque il cardinale Gerardo Bianchi. La Torre si trova da anni nei terreni appartenenti alla tenuta Balduino-Serra.

OASI LIPU
Vicino al capoluogo Torrile si trova l'oasi naturale della LIPU, e il pittoresco greto del torrente Parma. Conosciuta dapprima come Oasi Lipu di Torrile, dal 2010 l'Oasi è diventata la "Riserva naturale di Torrile e Trecasali" con un'estensione totale di 110 ettari e l'inclusione dei fontanili di Viarolo. Dal 2011 la Lipu collabora con Provincia Parma ed Ente di gestione Parchi Emilia occidentale per le attività gestionali.

OASI DI TORRILE - INFORMAZIONI QUI


SISSA TRECASALI
Lungo un millenario tracciato storico il territorio di Sissa ha conosciuto momenti di fama ad altri di oblio, pur tuttavia sempre con una intensa vita civile, politica e culturale. I Terzi, i Simonetta, i Rangoni - famiglie dominanti in un lungo arco di tempo - si sono avvicendati nel possesso di un feudo non secondario nel quadro generale delle dispute militari e legali che hanno caratterizzato le lotte di predominio nel parmense dal Quattrocento all’Ottocento. Trecasali oggi è un solo paese: un tempo invece si trattava veramente di 3 casali che, pur essendo vicini, erano divisi in due dalla strada della "Ghiaiaia" ora Via Nazionale: di essi il Trecasali Inferiore apparteneva ai Simonetta di Castelbarco, mentre il Trecasali Superiore apparteneva al ramo parmense della stessa famiglia. Quanto il territorio di Trecasali fu smembrato da Sissa e da San Secondo, venne donato nel novembre 1400 da Filippo Maria Visconti a Bertramino e Gherardino Terzi.

LA ROCCA
La Rocca dei Terzi risale all’XI secolo e probabilmente si trattava del castello a difesa del feudo, smantellato nel 1424 per ordine della Repubblica di Venezia. Gran parte dell'aspetto attuale della rocca è frutto di una ristrutturazione settecentesca che ha collegato l'antico torrione-mastio cinquecentesco con i corpi residenziali laterali facendogli assumere l'aspetto di un palazzo signorile. Dal 2015 è in programma l'organizzazione di visite guidate della torre per permettere ai visitatori di salire su quello che, con i suoi 27 metri, è il punto più alto del comune di Sissa Trecasali da dove si può apprezzare una bellissima visione aerea di tutto il nostro territorio. Tra le ipotesi di utilizzo degli spazi del torrione c'è anche quella di allestire nei vari piani esposizioni di documenti e opere che raccontano la storia della Rocca.

IL MASTIO
Conserva ancora l'aspetto antico, ma è scomparso il ponte levatoio; le parti settecentesche si notano negli inserimenti in cotto (finestre, fasce marcapiano, scalette, bugnati). All'interno si trovano vaste aule settecentesche con volte a vela e a crociera (una delle quali, con l'affresco del Giorno che scaccia la notte di Sebastiano Galeotti) funge da sala consiliare. Medaglioni ovali a soggetto mitologico corrono lungo le pareti dello scalone rifatto in marmo. Al primo piano si trova l'atrio con un Ganimede rapito sul soffitto. Il resto delle decorazioni sparse sono lacerti. In una stanza è custodito un orologio esemplare di indiscusso valore, in ferro forgiato a due treni, restaurato e perfettamente funzionante: al tempo fu posto sulla torre e poiché a carica manuale richiedeva la presenza costante di un addetto. La campana dove batteva le ore è datata 1548, ma l'orologio è senza dubbio di parecchi anni più vecchio.

CHIESA DELL'ASSUNTA
La prima citazione della sua esistenza risale ad un atto del 31 gennaio 1182. Purtroppo, del primo insediamento della Chiesa di Sissa, che ebbe origine addirittura prima dell’anno mille, si è perduta ogni traccia. Forse alcune parti delle fondamenta furono incorporate nel successivo ampliamento del 1459. L’interno è a tre navate. La facciata, alterata nella sua originaria configurazione, presenta l’aggiunta ottocentesca di un nuovo avancorpo, che immette direttamente alla chiesa. In elevazione la parte centrale. Con frontone a due falde, ripropone l’immagine di quello del prospetto affiancato alla torre campanaria. L’immagine dell’”Assunta”, opera giovanile di Pietro Melchiorre Ferrari è custodita in una cornice laminata in oro, con fastigio recante al centro un cartiglio dedicatorio. Di notevole valore l’organo, che sovrasta l’ingresso della chiesa con piccola cantoria delimitata da una elegante balaustra. Fu costruito e messo in opera nel 1872. Venticinque luccicanti canne spiccano su un fondale che ricorda l’immagine di un sipario teatrale.


ORATORIO DEL CROCIFISSO
Ubicato nel limite occidentale dell’antica porta del paese, è databile ad un periodo largamente antecedente al 1459, anno in cui se ne accerta l’esistenza. Le caratteristiche stilistiche dell’edificio, dimensionalmente modeste, hanno subito nel tempo varie trasformazioni, sino ad assumere una connotazione spiccatamente barocca. Originariamente costituiva un’appendice del contiguo palazzo Terzi.

ORATORIO DI SAN ROCCO
Risalente al 1583, ma i numerosi rimaneggiamenti, che si sono susseguiti sino alla prima dell’Ottocento, hanno modificato le caratteristiche di alcune parti dell’impianto originario. Si presume che l’attuale campanile con capolino sia stato rialzato su quello preesistente agli albori dell’Ottocento. Recentemente è stato ristrutturato.

CHIESA DEI SANTI QUIRICO E GIUDITTA
La prima citazione è in un documento datato 2 giugno 1005. Riedificata nel XIII secolo, era a tre navate. L'attuale parrocchiale è frutto del rifacimento condotto tra il 1686 e il 1687.
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SAN SECONDO PARMENSE
San Secondo Parmense è un comune della provincia di Parma che si trova nella Bassa Parmense, sulla sponda sinistra del fiume Taro. Il primo riferimento all'attuale toponimo è dell'894, in un diploma del re Arnolfo di Carinzia, nel quale vengono elencati i possedimenti del Capitolo della Cattedrale di Parma e cita un "Lacum Sancti Secundi". La Signoria del Capitolo della Cattedrale permane sino al 1365, quando il Vescovo di Parma Ugolino Rossi concede le terre al nipote Giacomo, primo Conte di San Secondo. Da quel momento le sorti del paese si legano indissolubilmente a quelle del Casato dei Rossi di San Secondo per quasi mezzo millennio (il casato dei Rossi si estinguerà nel 1825 con la morte senza eredi di Guido de Rossi.) Al probabile iniziale accastellamento del XIV secolo, segue uno sviluppo della Rocca nel XV secolo ad opera di Pier Maria II de' Rossi, che procedette anche all’erezione della Collegiata dedicata all’Annunciazione di Maria Vergine. L'ascesa politica del condottiero, avvenuta intorno alla metà del XV secolo, caratterizza uno dei momenti di maggior sviluppo e lustro della borgata e del suo maniero. Ludovico il Moro cinge d'assedio il castello di San Secondo nel 1481 e Pier Maria II de' Rossi è costretto alla fuga. Il castello viene espugnato e distrutto dalle truppe milanesi. Nel due decenni successivi il paese si riprende faticosamente. L'ultimo grande condottiero della famiglia fu Pier Maria III de' Rossi, che combatté al servizio di Carlo V prima e Francesco I Re di Francia poi, morendo nel 1547 a seguito delle ferite riportate in battaglia. Durante il XVI e XVII secolo San Secondo entra a far parte dei territori del Ducato di Parma e Piacenza sotto la dinastia dei Farnese, il paese si amplia progressivamente e per volontà di Federico I Rossi e dei suoi successori, si inizia la costruzione dell’Ospedale della Misericordia, struttura pensata a seguito della peste manzoniana del 1630 che, recentemente ristrutturata, è l'attuale sede della Casa della Salute. Fra la fine del XIX e l’inizio del XX si procede alla sistemazione organica del tessuto viario del paese attraverso la costruzione della circonvallazione e l’interramento e deviazioni al di fuori del centro abitato di alcuni canali. 

ROCCA DEI ROSSI
Il complesso architettonico, che prende origine dal nucleo quattrocentesco voluto da Pier Maria Rossi, nel corso del XVI secolo, viene trasformato in signorile residenza monumentale da Troilo I, Pier Maria III, Troilo II. Artisti quali Bertoja, Samacchini, Procaccini, Baglione, organizzano nelle sale al piano nobile un imponente ciclo pittorico di modello profano per favole, miti e storia del casato. Emergono il cortiletto e lo scalone d'onore, la superba sala delle Gesta Rossiane, le raffinate decorazioni in stucco delle sale dei Cesari e dell'Asino d'oro. Disastrose demolizioni ottocentesche portano la struttura all'immagine odierna.

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MUSEO AGORA' ORSI COPPINI
Il Museo Agorà Orsi Coppini, Centro culturale dell'Olio e dell'Olivo, è un percorso emozionale in cui l'Extravergine diventa logos, immagine, artigianato, cultura che si può assaporare, che traduce in esperienza diretta un sapore di generazioni; un laboratorio di incontri, intriso di Natura e Vita. Allestito in un ex caseificio dell'800 per la lavorazione del Parmigiano-Reggiano nel cuore della Food Valley, diventa scenografia di una cultura ritrovata e riportata in questa terra dopo un migliaio di anni.

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CHIESA COLLEGIATA DELLA BEATA VERGINE ANNUNCIATA
Posta al centro del paese, fu costruita attorno al 1450 per volere di Pier Maria II de Rossi. Originariamente a una sola navata, a croce latina, nel 1700 viene rimaneggiata ed allargata. La chiesa subì poi un importante restauro nel 1854, e nel 1864 venne invece rifatta la facciata su disegno dell’architetto parmigiano Pancrazio Soncini. Significativa la quadreria al suo interno, tra cui spiccano i nomi dei pittori Pier Antonio Bernabei, Giovanni Sons e Antonio Bresciani.

ORATORIO DI SAL LUIGI o DEL RISCATTO
Eretto tra il 1717 e il 1728, la pianta della chiesa è a croce greca e l’interno è arricchito da eleganti paraste allineate, chiuse da capitelli corinzi e da delicati medaglioni tondi. Completano l’arredamento, un bellissimo altare in legno intagliato e dorato di stile neoclassico e raffinate tribune in legno dipinto. Prende anche il nome di Oratorio di San Luigi dalla statua del santo, figlio del duca di Mantova, che si trova al suo interno.

ORATORIO DELLA BEATA VERGINE DEL SERRAGLIO
Costruito intorno al 1670, dopo una decina di anni, fra il 1685 e il 1687, venne ampliato per volontà del conte Scipione I de’ Rossi. Alla sua riedificazione e decorazione lavorarono il Bibbiena, che si occupò della struttura e della decorazione delle pareti, e Ferdinando Ricci, che si interessò della decorazione della cupola.

OSPEDALE DELLA MISERICORDIA
Commissionato dal conte Federico I nel 1630 per dare assistenza agli appestati durante la famosa peste di manzoniana memoria descritta nei “Promessi sposi”, di recente è stato completamente ristrutturato.

IL TEATRO
S. Secondo aveva anche un teatro, edificato a partire da 1853, aveva il sipario dipinto da Girolamo Magnani. Nel 1928 l’edificio subì un primo intervento per la trasformazione in cinema, funzione che mantenne sino alla prima metà degli anni Ottanta del secolo scorso. Rimane, della struttura originale, la facciata neoclassica, dove si possono vedere ancora i bassorilievi in gesso rappresentanti Verdi e Rossini.

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APPUNTAMENTI IN PAESE

Il "Palio delle contrade di San Secondo Parmense" si svolge la prima domenica di giugno.
Si disputa annualmente tra le contrade di San Secondo, che se lo contendono riproponendo la rievocazione storica del matrimonio del Conte Pier Maria III de Rossi con Camilla Gonzaga, svoltosi nel lontano 1523, alla presenza di personaggi illustri, quali Giovanni dalle Bande Nere (zio di Pier Maria) e Pietro l'Aretino. La sposa, figlia di Giovanni Gonzaga di Vescovato, è nipote del marchese di Mantova Francesco e cugina del futuro duca Federico II. Le contrade che si contendono il palio sono sei: Bureg di Minen, Castell'Aicardi, Dragonda, Grillo, Prevostura, Trinità. Il venerdì: vita e notte nel borgo, gli antichi mestieri, la cerimonia del cero votivo. Sabato: l'arrivo dei Conti, corteo storico ed inizio dei festeggiamenti con i banchetti propiziatori nelle contrade. Domenica: corteo storico con centinaia di figuranti, spettacolo degli sbandieratori e disputa della quintana. La quintana aggiudica il palio alla contrada vincitrice e si corre con gli anelli fra i più piccoli d'Italia: 3 cm.

La Fiera della Fortanina e della Spalla di San Secondo si svolge l'ultima domenica di agosto. 
Prodotto tipico di San Secondo è la spalla, un salume ricavato dalla spalla del maiale, sia cotto che crudo, che nella versione cotta è servito caldo tagliato grossolanamente e accompagnato generalmente dalla torta fritta e dal vino Fortanina, frizzante e sanguigno. Si tratta di uno dei salumi più antichi di cui si abbia menzione nel territorio parmense: in una pergamena del 1170, conservata nel Capitolo della Cattedrale di Parma, la spallam o spalam della corte di San Secondo compare come corrispettivo in natura per l'utilizzo da parte dei coloni delle terre ecclesiastiche. Anche Giuseppe Verdi fu un estimatore della spalla, tanto da nominarla in una lettera inviata al conte Arrivabene nel 1872: «Io non diventerò feudatario della Rocca di San Secondo, ma posso benissimo mandarti una spalletta di quel santo. Anzi te l’ho già spedita stamattina per ferrovia. Quantunque la stagione sia un po’ avanzata, spero la troverai buona»

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Blog ideato, scritto e curato da Monica Monici (visita il sito www.monicamonici.it).
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