LA VIA DI CONTARDO OGGI: DA PIEVE DI CORIANO A SAN BENEDETTO PO circa 4 ore e 40 minuti

  LA VIA DI CONTARDO OGGI...

CAMMINARE FA BENE ALLA SALUTE 
E ALLO SPIRITO

In cammino tra Pieve di Coriano e San Benedetto Po, passando da Quingentole, Nuvolato e Quistello.




mappa del percorso che congiunge Pieve di Coriano e San Benedetto Po, passando per Quingentole, Nuvolato e Quistello.
 Il tragitto richiede circa quattro ore e quaranta minuti di cammino, escluse le soste.



Ripercorri i passi di Contardo: da Pieve di Coriano a Quingentole (DECIMA TAPPA), da Quingentole a Nuvolato (UNDICESIMA TAPPA), da Nuvolato a Quistello (DODICESIMA TAPPA) e da Quistello a San Benedetto Po (TREDICESIMA TAPPA).



PARTENZA DA PIEVE DI CORIANO: 
PRIMA SOSTA A QUINGENTOLE


Quingentole si trova sulla riva destra del fiume Po, poco a valle della confluenza col fiume Secchia. Vi sono diverse ipotesi sull'origine del nome: potrebbe essere derivato da quingenti, cioè cinquecento, identificativo della superficie originale del luogo, così come è accaduto per i toponimi di Trecenta, Nonantola, Quarantoli; oppure da quinque, ovvero cinque, in riferimento alla distanza in miglia dalla Via Aemilia Altinatis, via che univa Ostiglia a Quarantoli; oppure ancora da quinque gentes, cioè cinque famiglie. Indagini archeologiche nelle vicinanze del paese hanno confermato la presenza di insediamenti già dal periodo romano.

Gli edifici storici principali sono: la Gran Casa del Sole, affacciata sull'ampia piazza, un tempo villa dei vescovi di Mantova ed oggi Palazzo Municipale; la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo, con due leoni in marmo rosso tardo trecenteschi sul sagrato, dirimpetto al Palazzo Municipale; la Chiesetta di San Lorenzo, in località San Lorenzo, un tempo molto più ampia dell'attuale .


AREA ARCHEOLOGICA DI SAN LORENZO
Documentato sin dal 1059, San Lorenzo di Quingentole dipendeva dalla Pieve di Coriano, nel territorio retto in feudo per conto del vescovo di Reggio dal marchese Bonifacio, padre di Matilde. La chiesa era situata sulla strada per Pieve, dove recenti scavi archeologici hanno portato alla luce le fondamenta di due edifici religiosi: una chiesa a due absidi, sorta su di un probabile edificio romano nel VII secolo; una seconda costruzione d’età matildica, con tre absidi. La chiesa fu demolita nel 1752 e vi resta ora solo un piccolo oratorio, mentre fu sostituita nella sua funzione parrocchiale dalla chiesa edificata dal 1751 al 1754.

CENTRO PER LA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELL'OLTREPO' MANTOVANO: informazioni al sito CFPA

CHIESA DI SAN LORENZO
La monumentale chiesa, alta oltre 30 metri in pregevole stile barocco, fu edificata dal 1751 al 1754 per volontà del vescovo Antonio di Bagno di fronte alla Villa Vescovile (ora Palazzo municipale), fin dal Quattrocento residenza estiva dei vescovi di Mantova.  Lì vennero portati due leoni stilofori provenienti dalla facciata quattrocentesca della cattedrale di Mantova ed attribuiti a Pier Paolo e Jacobello delle Masegne e nella controfacciata fu posta una grande tela raffigurante Sant`Anselmo che benedice le armi di Matilde, opera di Francesco Maria Ranieri, detto lo Schivenoglia, segno del perpetuarsi del mito di Matilde guerriera.
 
ORATORIO DELLA MADONNA DI LORETO
Sorto nel 1770 per tenere vivo in queste terre il culto della Madonna di Loreto, fu costruito su un territorio ricco di vestigia del passato. Recenti scavi hanno messo in luce un complesso archeologico di grande rilievo: l’oratorio infatti insiste sui resti di una chiesa matildica del XI secolo. A sua volta questa poggiava sui resti di una chiesa a due absidi del VII secolo. Anche i resti di un’antica villa romana alimentano la storia sotterranea di questo sito alle porte di Quingentole.

PALAZZO MUNICIPALE
Sulla piazza si affaccia il Palazzo Municipale, già Villa Vescovile di Quingentole. Il Palazzo ospita, oltre al Municipio anche il teatro comunale e le scuole. Nasce da un preesistente edificio che il vescovo Ludovico Gonzaga (1483-1511), figlio di Ludovico Gonzaga e di Barbara di Brandeburgo, decise di ampliare alla fine del Quattrocento. l lavori durarono all’incirca un decennio a partire dal 1184. Nel ‘500 la villa continua ad ospitare i vescovi di Mantova che si succedono nell’episcopato; tra questi Ercole Gonzaga, cui si deve un nuovo apparato decorativo, visibile al piano terra dell’edificio, e la sistemazione del giardino variamente articolato e provvisto di due labirinti.


IDEE IN BICICLETTA IN ZONA: QUI


SECONDA SOSTA A NUVOLATO

Nuvolato è una frazione del comune di Quistello.  Si hanno notizie dell'abitato fin dall'anno 804 come castello e corte di Nuvolato, entità scomparsa nel 1474. Al 1082 risale la costituzione dell'attuale parrocchiaNebularium (località attorniata da nebbia), ma per altri Novum Letum (Nuovo terreno, emerso dalle acque) è citato una prima volta in un documento dell’imperatore Enrico I nel 1021, quando si ricordano che al vescovo di Mantova spetta il possesso di alcuni territori, tra cui, appunto, Nebularium. Nel 1059, poi, il borgo appare sotto la giurisdizione del vescovo di Reggio Emilia, visto che è definito tra i possedimenti facenti capo al monastero di San Prospero (in Emilia). Nel 1183 il territorio passa sotto la giurisdizione dl vescovo di Mantova, Sigfrido; nel 1204 i terreni sono concessi alla famiglia Trìvoli. 

Di valore storico e artistico è la chiesa di San Fiorentino martire, di epoca matildica (XI secolo) con all'interno affreschi del XV e XVI secolo. Il campanile è del 1668. Le due navate laterali furono aggiunte fra il 1776 e il 1779 “per maggior concorso di popolo”, come recitano i documenti conservati nell’archivio parrocchiale, quindi la pianta originaria della chiesa era a navata unica, a croce latina e triabsidata. Fino al 1474 il pavimento era più basso di circa 60 cm: i documenti attestano che, dopo l’esondazione del Secchia avvenuta il 25 maggio di quell’anno, fu deciso l’innalzamento del pavimento, intervento che fu realizzato a spese del parroco e dei fedeli.

MAGGIORI INFORMAZIONI QUI


TERZA SOSTA: QUISTELLO
Quistello sorge sulle rive del fiume Secchia. La zona offre un interessante percorso ambientale e naturalistico nel Parco delle Golene della Foce, che dal Fiume Secchia arriva sino al Po, e un eccellente patrimonio enogastronomico di prodotti tipici certificati come il Lambrusco DOC, la Pera IGP e il Parmigiano Reggiano.

INFORMAZIONI SUL PARCO parcofocesecchia.it
parcogolene-foce-secchia
provincia.mantova.it

MUSEO GORNI
Il Museo diffuso è un omaggio permanente allo scultore Giuseppe Gorni, nativo proprio di Quistello. L’edificio, ideato negli anni tra le due guerre per essere una scuola elementare, è stato ristrutturato e predisposto per accogliere le numerose opere dello scultore di Nuvolato, in un percorso in grado di raccontare della sua carriera artistica così come della sua vita privata. Un viaggio nella realtà contadina novecentesca attraverso gli occhi di una personalità carismatica, amante della propria terra ma che ha avuto il dono grande di una visione più ampia d’insieme.
INFORMAZIONI SUL SITO museogorni.it

PINACOTECA COMUNALE
Pitture, disegni, sculture e grafiche di artisti di area locale rappresentano il nucleo più significativo della raccolta, databile cronologicamente tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento.
PER DETTAGLI E ORARI pinacoteca-comunale-di-quistello

QUARTA SOSTA: SAN BENEDETTO PO


La storia di San Benedetto Po è legata inscindibilmente con la nascita, la vita, lo sviluppo e la soppressione napoleonica dell'abazia del Polirone, uno dei siti cistercensi più importanti del nord Europa, fondato da Tedaldo di Canossa nel 1007. Matilde di Canossa volle esservi sepolta dopo la sua morte, avvenuta nel 1115. Giulio Romano partecipò al progetto di ristrutturazione della Basilica di San Benedetto. Molti anni prima Cortese, 
un intellettuale umanista colto e raffinato, un intenditore d'arte e di architettura, che già attorno al 1510 aveva elaborato un progetto di rinnovamento per l'abbazia, aveva inutilmente cercato di ottenere per il refettorio di S. Benedetto un dipinto di Raffaello: fu naturale, quindi, per lui, rivolgersi al più celebre dei suoi allievi, Giulio Romano, che da lungo tempo ormai lavorava per la corte mantovana, ed era all'apice della sua fama. Contarono, naturalmente, anche i buoni rapporti dell'abate con il cardinale Ercole, e l'antica predilezione dei Gonzaga per il monastero: i signori di Mantova, infatti, non permettevano spesso al loro artista di corte di prendere impegni con altri committenti. Giulio Romano accettò la proposta di Gregorio Cortese e tra il 1539 e il 1540 il cantiere fu avviato. Si trattava, nelle intenzioni del Cortese, di ideare una sorta di rivestimento all'antica per l'edificio, e di conservare il più possibile le strutture già esistenti, per contenere le spese, ma anche perché gli elementi gotici erano fondamentali per l'identità della chiesa originale. Qualche anno più tardi, nel 1547, si svolse la cerimonia della nuova consacrazione, ma Giulio Romano non poté vederla; era morto, infatti, l'anno prima, nel 1546.


Il complesso monastico si compone di svariati edifici: chiostri, refettorio, cantine, biblioteca e scriptorium. alla basilica è annesso l'oratorio di Santa Maria, con pregevoli mosaici pavimentali risalenti al XII secolo.



MUSEO CIVICO
Collocato negli ambienti che in origine erano i dormitori del complesso monastico, il Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po è uno dei maggiori musei etnografici d’Italia. Con oltre 13.000 oggetti costituisce un importante documento storico e propone un recupero delle testimonianze, materiali e immateriali, specifiche dell’area di riferimento del Museo: la pianura fluviale solcata dal Po, adagiata tra le Prealpi e l’Appennino Tosco-Emiliano.


MAGGIORI INFORMAZIONI 
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ALTERNATIVA
Si può decidere di saltare Nuvolato e Quistello, per accorciare il percorso e avere più tempo per il Polirone. Andando quindi direttamente da Quingentole a San Benedetto il percorso richiede tre ore e cinquanta minuti.

Chi è Contardo? La risposta QUI
Blog ideato, scritto e curato da Monica Monici (visita il sito www.monicamonici.it).
Per segnalazioni, collaborazioni o messaggi scrivere a info@monicamonici.it

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