FACCIAMO IL GIOCO DEI SE... SORBOLO (1)


FACCIAMO IL GIOCO DEI SE...

SE CONTARDO, DOPO BRESCELLO, 

INVECE DI DIRIGERSI VERSO COENZO E 

MEZZANO INFERIOREFOSSE ANDATO A SORBOLO?


RIPERCORRI I PASSI DI CONTARDO: 

siamo alla  VENTIDUESIMA TAPPA del pellegrinaggio.


QUALI BORGHI AVREBBE INCONTRATO? 

QUALI LUOGHI AVREBBE ATTRAVERSATO?

 QUALI STRUTTURE RELIGIOSE E MILITARI AVREBBE VISTO?

SORBOLO

Nel 183 a.C. entra a far parte dell'Impero Romano. Il toponimo deriva dalla pianta del sorbo (Cormus domestica). Citata per la prima volta nell'835 in un atto con il quale la regina Cunegonda dona Sorbulo al monastero di Sant'Alessandro di Parma. L'attività monastica si fa particolarmente intensa tra i secoli X e XVI; altra importante attività monastica a Sorbolo è quella ospedaliera: San Macario a Chiozzola, l'Ospizio di San Leonardo della Formicola a Ramoscello (fino al XVI secolo) e l'Ospedale della Scolopia, costruito dai frati ospedalieri presso il ponte dell'Enza nel 1170. Con la creazione del Ducato di Parma inizia l'età farnesiana e diverse famiglie sono investite di titoli nobiliari e di beni nel territorio di Sorbolo.

CHIESA DI SAN FAUSTINO E SAN GIOVITA
Menzionata per la prima volta in un rogito notarile dell'835. Pesantemente danneggiata dal terremoto del 1831, ha subito una radicale ristrutturazione in seguito alla quale ha assunto l'attuale aspetto neoclassico. Restauri effettuati dopo il terremoto del 1971 hanno riportato alla luce, in corrispondenza dell'abside, tracce di una preesistente ecclesia romanica. L'interno, a tre navate, consta di sei altari laterali, oltre a quello maggiore.

ALTRE INFORMAZIONI SU SORBOLO QUI


PARADIGNA

Nel 962, secondo un atto di dubbia autenticità, l'imperatore Ottone I di Sassonia riconobbe al al vescovo di Parma l'autorità, oltre che sulla città, anche su 3 miglia di contado intorno a essa, comprendenti tra le altre la zona di Paradigna. In epoca medievale fu edificata nel piccolo borgo una cappella, citata per la prima volta nel 1230. Alla fine del XIII secolo la zona di San Martino de' Bocci, ove sorgeva una pieve, fu scelta come sede della futura abazia, edificata a partire dal 1298. Nell'autunno del 1315 le intense piogge causarono nel Parmense devastanti alluvioni. Nel 1420 Paradigna e altre località dei dintorni furono depredate.

CHIESA DI SANT'ANDREA
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa fu ristrutturata in forme neoclassiche nel corso del XVIII secolo e restaurata intorno al 1960.

ABAZIA DI VALSERENA
Sul luogo dove attualmente si trova l'abazia fu edificata, in epoca altomedievale, una pieve, da taluni identificata nella chiesa dedicata a San Martino menzionata in un documento dell'877; il luogo era detto "de' Bocci" per via della presenza di bocci, ossia di sterpaglie e pruni, che infestavano il territorio. Nel 1298 il cardinale Gerardo Bianchi, originario della vicina Gainago, decise di destinare i frutti delle sue rendite al sostentamento di un monastero cistercense da fondarsi accanto all'antica chiesa, posta a circa 4 miglia da Parma sulla via per Colorno; si rivolse al papa Bonifacio VIII, che, con una bolla pontificia del 13 aprile di quell'anno, lo autorizzò all'edificazione. Il 15 maggio furono avviati i lavori di costruzione del complesso, che fu progettato sul modello comune a tutti i monasteri cistercensi dell'epoca, sviluppati attorno a una serie proporzionata di chiostri quadrati.  
L'abazia fu affiancata da una grande chiesa gotica intorno al 1324; ampliata a più riprese, fu modificata in forme barocche tra il XVII e il XVIII secolo. Soppressa nel 1810 per decreto napoleonico, fu alienata a privati e trasformata in un'azienda; parzialmente abbattuta, fu acquisita dal Demanio dello Stato tra il 1967 e il 1984 e ceduta in uso gratuito all'Università degli studi di Parma. Ristrutturata negli anni seguenti, fu scelta nel 2004 come sede del Centro studi e archivio della comunicazione e aperta al pubblico nel 2015, in previsione di nuovi ampliamenti. L'imponente chiesa, interamente rivestita in laterizio, è sviluppata su un impianto a croce latina con tre navate e conserva ampie porzioni di affreschi rinascimentali. Il monastero, elevato su due livelli fuori terra, si articola su quattro lati della corte pentagonale delle Sculture. Il museo è suddiviso in cinque sezioni espositive: arte, fotografia, media, progetto e spettacolo. Edificato nel XVII secolo l'oratorio privato fu successivamente sottoposto ad alcune modifiche; caduto in degrado, tra il 2013 e il 2015 fu completamente ristrutturato dai Templari Cattolici d'Italia.

PARMA

La città sarebbe stata fondata dagli Etruschi tra il VII e il VI secolo a.C. ed è divenuta una colonia romana nel 183 a.C. Nel 452 il saccheggio di Attila e nel 502 la rinascita per opera di Teodorico. Nel 593 diventa un centro militare e amministrativo, nel 879 Carlo Magno accorda al vescovo di Parma il potere sulla città. Nel 1176 fa parte della Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa. Nel 1247 ha subito un duro assedio, da cui però gli abitanti della città sono usciti vittoriosi. Dominio milanese dei Visconti dal 1346 al 1447, viene conquistata dall'esercito pontificio e spagnolo nel 1521. Nel 1545 papa Paolo III (Alessandro Farnese) creò il Ducato di Parma. Ai Farnese succedettero i Borbone e nel 1735 la città fu ceduta all'imperatore Carlo V d'Asburgo.

Nel X secolo nella zona nord-occidentale si trovavano due monasteri femminili: quello di San Bartolomeo e quello di Sant’Alessandro, i quali appartenevano originariamente alla vedova di re Bernardo ed ai suoi familiari. I beni ad essi pertinenti, già dalla prima metà del secolo X, costituivano una curtis. Il pons lapidis, ovvero il ponte più battuto per il superamento del torrente, era poco più a sud di San Bartolomeo e la via per Colorno, dove già all’inizio dell’VIII secolo è documentata l’esistenza del portus Parmisianus, percorreva tutto il lato orientale delle pertinenze dei due monasteri. Questa strada era, già in età romana, una delle principali della città. L’importanza del complesso monastico come centro di scambi può trovare conferma in una donazione fatta da re Lotario a Mainfredo: oltre a molti beni situati nel territorio parmigiano ed in quello di altre città il re donava al conte una 'cortem in Parma civitate cum duobus monasteriis ibidem hedificatis uno in honore Sancti Bartholomei, altero sancte Mariae et Sancti Alexandri cum mercatis et eorum omnibus pertinentis'. A Parma nel medioevo aveva luogo anche un’importante fiera annuale, detta di Sant’Ercolano, che si svolgeva per quattro giorni a partire dal primo giovedì di settembre. La sua sede usuale si trovava al di fuori delle mura, presso la strada per Colorno, almeno fino al secolo XIII, quando un capitolo degli statuti dell’anno 1227 stabiliva che 'teneatur facere fieri Feram sancti Herculiani in glarea Parmae a ponte lapidum inusum, a sero muro fovee civitatis, ita quod draparia et aliae mercimoniae ibi collocentur'.


DUOMO
Consacrato nel 1106, è considerato fra le maggiori opere dell'architettura romanica in Italia. Conserva al suo interno un bassorilievo del 1178, oltre agli importanti affreschi rinascimentali della cupola, opera del Correggio.

BATTISTERO
Opera di Antelami, costruito tra il 1196 e il 1216, consacrato nel 1270, ha struttura ottagonale.

MAGGIORI INFORMAZIONI SUL BATTISTERO QUI

ABAZIA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA
Costruita nel 980 su un precedente oratorio dedicato a san Colombano. Nel 1477 l'intero complesso venne danneggiato da un incendio. Ricostruita a partire dal 1510, i lavori dovettero concludersi verso il 1519. Correggio eseguì cinque imprese ad affresco, tra cui la cupola. Notevoli la biblioteca, con i suoi affreschi grotteschi e la mappa del ducato di Parma e Piacenza e l'antica spezieria, costituita da quattro sale contenenti gli arredi dell'epoca.

MONASTERO DI SAN PAOLO
Fondato verso l'anno 1000 dal vescovo di parma Sigfrido II presso la chiesa,, oggi sconsacrata, eretta nel 985 per accogliere le reliquie di Santa Felicola. La Camera della Badessa presenta una volta a ombrello interamente affrescata dal Correggio


CHIESA DI SAN SEPOLCRO
Eretta nel 1257 sul sito di un precedente edificio sacro risalente almeno al 1136. Modificata successivamente in occasione di vari interventi, la chiesa è a navata unica, con cinque cappelle per lato e due ai lati dell'abside. Il campanile risale al 1616. Annesso al tempio è l'ex monastero dei Canonici Regolari Lateranensi, che l'hanno gestito dal 1257 al 1798.

EX CHIESA DI SANTA MARIA DEL CARMINE
La chiesa e il convento attiguo vengono fondati negli ultimi anni del 1200.

ORATORIO DI SANT'ILARIO, all'interno dell'Ospedale Vecchio
Nel 1226 la società dei crociati di Parma, insieme a Carlo I d'Angiò, sconfisse Oberto II Pallavicino: fu in questa occasione che i parmigiani elessero a loro santo patrono Sant'Ilario di Poitiers. In onore di sant'Ilario venne eretta una chiesa sulla Via Emilia,, poco fuori le mura, vicino a porta Santa Croce. Nel 1546 l'edificio venne fatto abbattere per far posto a delle nuove strutture difensive. La sede della devozione del santo venne trasferita all'interno delle mura, nell'oratorio annesso all'Ospedale della Misericordia e degli Esposti.

CHIESA DI SANTA CROCE
Eretta nei primi decenni del XII secolo a lato della prima statio sulla via di Monte Bardone, il tratto della Via Francigena che da parma conduceva al Passo della Cisa; un'antica iscrizione, non più presente, attestava che il vescovo Grazia la consacrò il 21 agosto 1222.


ALTRE INFORMAZIONI SU PARMA QUI


FONTEVIVO

Il toponimo deriva dai numerosi fontanili.
L'abazia cistercense fu fondata nel 1142; la chiesa annessa fu ricostruita alla fine del XII secolo. La monumentale chiesa di San Bernardo ospita al suo interno la statua in pietra policroma della Madonna col Bambino, risalente al XII secolo, attribuita a Benedetto Antelami, la romanica lastra sepolcrale del cavaliere templare Guidone Pallavicino, scomparso nel 1301, e il neoclassico monumento tombale del duca Ferdinando di Borbone.


FIDENZA

Nata come accampamento romano lungo il percorso della Via Emiliacon il nome di Fidentia, per la sua posizione divenne poi un importante centro commerciale. Più volte invasa dai barbari, venne distrutta nel V secolo. Il nuovo nome, Borgo San Donnino, che sembra risalire al 923, venne mantenuto per più di mille anni, fino al 1927. Tra il 1000 e il 1100 Borgo San Donnino divenne capitale d'Italia, grazie a Corrado di Lorena. Nel 1102 Fidenza diventò Comune, riconosciuto ufficialmente nel 1162 da Federico Barbarossa che la affidò al controllo dei Pallavicino. Borgo San Donnino venne nuovamente distrutta dai parmigiani nel 1268. La città venne ricostruita solamente nel 1300. Fidenza fu controllata dagli Sforza, poi divenne capitale dello Stato Pallavicino e nel 1556 divenne possedimento dei Farnese. Nel 1731 Fidenza passò sotto il controllo dei Borbone fino a 1802.


DUOMO
Costruito tra il XII e il XIII secolo sul percorso della Via Francigena. Dedicato a San Donnino ed edificato nel punto in cui, secondo la leggenda, cadde il santo. La direzione dei lavori e le sculture furono di Benedetto Antelami. I bassorilievi narrano la storia di San Donnino.

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
Edificata tra il 1533 e il 1537 sul luogo di una precedente chiesa risalente al 1181, fu danneggiata dai bombardamenti del 1944 e sconsacrata; rimasta chiusa per lunghi anni, fu riaperta quale centro culturale in seguito ai restauri effettuati nel 1978. L'interno, sviluppato su pianta centrale a croce greca, mostra i tratti tipici delle chiese bramantesche ed ospita un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna in trono col Bambino, proveniente dal distrutto tempio medievale.

CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNCIATA
Edificata originariamente verso la fine del XII secolo, fu ricostruita dalla confraternita dei Disciplinati negli ultimi anni del XIV secolo con una nuova orientazione a sud. Ampliata e restaurata agli inizi del XVII secolo; il prospetto laterale conserva le tracce dell'antico portale e della bifora della primitiva cappella medievale; all'interno la piccola cupola è decorata con affreschi seicenteschi del pittore Antonio Formaiaroli. L'adiacente chiostro rinascimentale dell'antico ospedale per pellegrini fu innalzato alla fine del XIV secolo dai Disciplinati, ma parzialmente demolito in occasione dell'ampliamento seicentesco del tempio.

CHIESA DI SANT'ANTONIO ABATE
Innalzata dai frati Antoniani fra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, unitamente ad un piccolo convento e ad un ospedale per pellegrini, la chiesetta gotica fu modificata nel 1812. Restaurata nel 1969.

PORTA SAN DONNINO
Edificata nel 1364 sulla prima campata dell'antico ponte romano, costituisce l'unica traccia superstite delle antiche fortificazioni di Fidenza. La porta, attraversata nell'androne da una passerella pedonale che ripercorre l'originario tracciato del ponte, presenta una singolare merlatura in sommità, guelfa sul lato interno e ghibellina sugli altri tre.

PONTE ROMANO
Edificato probabilmente nel I secolo, il ponte in blocchi di tufo piacentino crollò improvvisamente e fu interrato tra il IX e il X secolo, a causa dello spostamento dell'alveo del torrente Stirone.

PALAZZO COMUNALE
Innalzato tra il 1273 e il 1354, è stato parzialmente distrutto nel 1527 dalle truppe spagnole e francesi; riedificato nel 1570.

FIORENZUOLA

Nel 222 a.C. l'Emilia è ormai completamente romana e Fiorenzuola è la Florentia segnata negli itinerari dell'ultima età imperiale, distante 15.000 passi (22 km) da Placentia. Fiorenzuola era una mansio, ossia una stazione sulla Via Emilia. Il nome Florentiola compare nell'VIII secolo d.C. per distinguerla dalla Florentia Etrusca (Firenze). In epoca longobarda si registra la presenza del Monastero Reale di Fiorenzuola, intitolato a San Fiorenzo di Tour. I diplomi dei re longobardi Ildebrando, nel 744 e Rachis, nel 746, confermavano il passaggio al vescovo di Piacenza del possesso dei monasteri regi. Il monastero di Fiorenzuola è ancora documentato, come abazia benedettina, sotto il titolo San Fiorenzo di Tour, nell'anno 830. Il Castrum Vetus di Fiorenzuola viene citato in una pergamena del 1248 e, nel 1341, nella zona verso Piacenza, viene aggiunto il Castrum Novum, circondato da mura e fossati. Delle antiche torri è rimasta quella ora adibita a campanile della Collegiata. Durante i primi decenni del XIII secolo Fiorenzuola si eresse a libero Comune. Nel 1586 Alessandro Pallavicino dovette cedere, dopo solo un anno di dominio, lo Stato Pallavicino ad Alessandro Farnese. Fiorenzuola fece parte dello Stato farnesiano, che comprendeva i ducati di Parma e Piacenza fino al 1731. Seguì la dominazione dei Borboni. Una grida del 25 ottobre 1802 annunciava ai fiorenzuolani la decisione che l'esercizio della sovranità era diventato di pieno diritto della Repubblica Francese: era quindi l'inizio della dominazione napoleonica.

CHIESA DI SAN FIORENZO
Il monastero di Fiorenzuola è ancora documentato, come abazia benedettina, sotto il titolo San Fiorenzo di Orange, nell'anno 830, in una declaratoria di giudici imperiali a favore di Cosma che ne era abate. Nel XIII secolo la collegiata fu ulteriormente riedificata sui resti della chiesa di San Bonifacio; vi furono successivi rimaneggiamenti fino agli ultimi restauri del 1933. In un documento dell'aprile 1273 si dichiara che l'arciprete Alberto Pantanello, a nome del capitolo, cede a certo Xanto Milano e ai consoli del comune di Fiorenzuola una fascia di terreno larga quattro braccia e lunga trenta; in un'altra pergamena del 1294 risulta che i lavori per l'ampliamento della chiesa erano in corso. I documenti citati lasciano altresì intendere che si procedeva alla costruzione di una chiesa essendo la precedente o fatiscente o insufficiente per una popolazione in aumento. L'erezione della collegiata sarebbe iniziata pertanto tra il 1273 e il 1279; il 24 novembre 1303 il vescovo di Piacenza consacrò l'altare maggiore e l'altare della Beata Vergine (ora nella cappella detta della concezione nell'abside a destra del coro). L'11 marzo 1479 il vescovo di Piacenza concedeva indulgenze a chi sovvenzionava con offerte l'ampliamento della chiesa. Fu lo stesso vescovo il 27 luglio 1485 a porre la prima pietra del Santuario completando così il tempio secondo il disegno originale. Il 15 ottobre 1525 si ebbe la consacrazione della chiesa.

ORATORIO DELLA NATIVITA' DELLA BEATA VERGINE MARIA
Nelle antiche piante topografiche di Fiorenzuola questo oratorio era denominato oratorio dello Spedale dei pellegrini o di Santa Maria dei battuti o dei disciplinati Si ha notizia che nel 1600, nei giorni festivi, vi si istruivano le fanciulle nella dottrina cristiana.

CHIESA DI SAN GIOVANNI
Nel 1451 venne consacrata la chiesa dell'Ordine religioso degli Umiliati; nel 1571 è stato soppresso l'Ordine e così venne chiusa anche la chiesa. Nel 1605 l'Ordine dei Riformati di S. Bernardo si stabilì a Fiorenzuola, demolì la chiesa e le case degli Umiliati e vi costruì una parte dell'attuale monastero ed il tempio ottagonale con la cupola. Nel corso dei secoli il Convento andò soggetto alle più svariate destinazioni d'uso e nel 1817 venne assegnato alla duchessa Maria Luigia che concesse ai francescani di stabilirsi nel convento; poi fu di nuovo laicizzato e tutto quanto il complesso passò al comune che vi istituì l'ospedale dei Tisici.

TORRE CAMPANARIA
A pianta quadrata, è detta anche rocca centrale e si eleva su un basamento tardo romano. Il coronamento è settecentesco. 

PORTA PIACENZA
L'unica, tra le quattro che si aprivano nella cinta murata, a essersi conservata fino ai giorni nostri, come unica testimonianza del tempo in cui Fiorenzuola aveva l'aspetto di una grande fortezza militare. Porta Piacenza immetteva direttamente sul ponte dell'Arda che allora era riservato solo ai pedoni ed era anche nominata Porta Nuova perché venne aperta nelle mura dopo la costruzione della Rocca (dove ora giace la Piazza). L'arco posto sopra Porta Piacenza risale al 1814 e ne sostituisce uno più antico. Il progetto della Porta fu realizzato dal perito Ermenegildo Gradali e sotto l'arco vi è rappresentata l'immagine della Madonna dell'Aiuto, affresco che raffigura la Vergine col Bambino. Le altre tre porte erano: Porta Parma; Porta Chiusa, che incominciava all'inizio di via Liberazione davanti al sottopassaggio delle scuole e fu demolita nel 1890; infine Porta del Pretorio, che si trovava nelle vicinanze del Macello e fu demolita verso la fine del Settecento.

CIMITERO
Il cimitero più antico di cui si ha traccia risale al 1200 ed era situato nel luogo dove ora sorge la canonica e parte del giardino.


I MISTADELLI

Cappelle votive principalmente poste lungo gli assi viari della Val d'Arda. Tali monumenti, pur non presentando pregi artistici particolari, sono comunque indicativi della concezione religiosa del mondo agricolo.



CON QUESTO TRAGITTO CONTARDO 

SAREBBE TORNATO SULLA VIA 

RACCONTATA NEL LIBRO

 ALL'ALTEZZA DI PONTENURE.


RIPERCORRI I PASSI DI CONTARDO: siamo

alla TRENTASETTESIMA TAPPA del pellegrinaggio.


Chi è Contardo? La risposta QUI
Blog ideato, scritto e curato da Monica Monici (visita il sito www.monicamonici.it).
Per segnalazioni, collaborazioni o messaggi scrivere a info@monicamonici.it


Commenti