LA VIA DI CONTARDO OGGI: DA SAN SECONDO PARMENSE A BUSSETO circa 5 ore

 LA VIA DI CONTARDO OGGI...

CAMMINARE FA BENE ALLA SALUTE 
E ALLO SPIRITO

In cammino tra  San Secondo Parmense e Busseto, passando dalla Pieve di San Genesio, Carzeto e Soragna. 


RIPERCORRI I PASSI DI CONTARDO: da San Secondo Parmense alla Pieve di San Genesio (30° tappa), dalla Pieve di san Genesio a Carzeto (31° tappa), da Carzeto a Soragna (32° tappa) e da Soragna a Busseto (33° tappa).



PIEVE DI SAN GENESIO
La Chiesa Plebana di San Genesio è il monumento romanico più antico di tutta la Bassa Parmense. Dagli atti che riguardano il territorio di San Secondo se ne hanno notizie a partire dal 1016, quando viene ristrutturata. La Pieve è esplicitamente menzionata in un documento che porta la data dell'11 febbraio 1084, anche se per trovare l'appellativo Pieve si deve aspettare un documento del 10 marzo 1199. Il primo edificio è risalente all'XI secolo, nel XIII secolo, forse per un'esondazione del Taro, viene costruito un secondo edificio al di sopra del precedente A partire dal 1365, cedute le terre di San Secondo dal Capitolo della Cattedrale di Parma alla famiglia dei Rossi, ne diminuisce via via l'importanza. Con atto del 14 agosto 1470, viene soppressa la parrocchialità delle Chiese di San Genesio e di San Secondo e la medesima viene trasferita nella Chiesa dell'Annunciazione di Maria Vergine, posta entro la Terra di San Secondo. La pianta romanica della Pieve di San Genesio è a tre navate, terminanti ciascuna con un'abside. Sono evidenti il muro perimetrale e le fondazioni delle colonne distrutte nel 1787, quando la Chiesa fu accorciata di tre arcate e la lunghezza portata a 18 metri, ossia circa due terzi della lunghezza originaria (28 metri). La facciata dell'edificio, costruita alla fine del XVIII secolo, ingloba le colonne rimaste. Il fianco sud presenta una porta che è stata riportata alle dimensioni primitive in base alle tracce ritrovate nel 1972 durante i lavori di restauro: essa, insieme alle numerose finestre, che ora sono state murate, si inseriva in quella parte della Chiesa che nel 1787, per opera del conte Boiardi, era stata trasformata in casa colonica. L'abside centrale è più grande rispetto a quelle laterali, a pianta semicircolare e termina nella parte superiore con una cornice in mattoni. Le absidi laterali, oltre ad essere di dimensioni inferiori, sono arricchite di decorazioni più semplici. In seguito agli scavi eseguiti si sono ritrovate anche le tre absidi originali della Chiesa primitiva: sono infatti venute alla luce tre monofore, in corrispondenza di quelle superiori, di dimensioni leggermente più piccole. Originariamente nella Chiesa erano presenti tre altari: uno centrale, dedicato alla Beata Vergine di Caravaggio, e due laterali, dei quali uno dedicato a San Genesio Martire e l'altro a San Bartolomeo Apostolo. Nello spazio delimitato dall'abside di destra è stato rinvenuto un blocco quadrato senza la pietra che fungeva da mensa.

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CARZETO

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
La parrocchia di Carzeto, anticamente “Carexeto” viene annoverata fin dal medioevo nelle chiese appartenenti alla diocesi parmense, sotto il titolo di S. Giovanni Battista. La prima testimonianza della sua esistenza, come cappella dipendente dalla Pieve di San Genesio, risale al 1230. Tra il 1664 e il 1673 l'antico edificio, ormai degradato, fu completamente ricostruito. Tra il 1883 e il 1886 la chiesa fu internamente modificata. L’organo a canne è del 1881, costruito dalla ditta Aletti di Monza; la pala del 1548 è di Michelangelo Anselmi e raffigura la nascita di S. Giovanni Battista.

SORAGNA
Già esistente nell'età del bronzo, fu colonizzata da popolazioni galliche, poi i Romani bonificarono le terre. La fondazione dell'attuale borgo di Soragna è da attribuire ai Longobardi e il toponimo è nominato in un documento del 2 agosto 712, a firma di re Liutprando. Viene menzionata anche nel diploma dell'894 firmato da re d'Italia Arnolfo di Carinzia. Nel 962 Otone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, l'assegnò al marchese Oberto degli Obertenghi e suo figlio, Adalberto I nel 985 fece edificare il castello. Nel 1077 passa a Ugo e Folco d'Este. Negli anni successivi il marchese Oberto Pallavicino, detto Pelavicino, rimase l'unico feudatario di quelle terre. Nel 1145 Oberto cedette tutte le corti che possedeva nel Parmense al Comune di Piacenza. Nel 1186 il maniero di Soragna fu distrutto e tre anni dopo l'imperatore Federico Barbarossa assegnò Soragna e numerose altre terre al marchese Oberto Pallavicino. Nel 1198 il feudo fu diviso in due parti: la porzione alla sinistra del torrente Stirone, col borgo di Soragna, fu assegnata a Guido Lupi, mentre quella alla destra del corso d'acqua rimase ai Pallavicino. Nel 1266 il maniero fu conquistato dai parmigiani. Nel 1305 i Lupi, i Rossi e gli Scorza si allearono col marchese di Ferrara Azzo VIII d'Este e il castello di Soragna fu assediato, gli occupanti furono costretti alla resa. .Nel 1311 fu raggiunta la pace e probabilmente i Lupi ebbero la possibilità di rientrare a Soragna. Nel 1343, durante un conflitto tra Correggio e Milano, il castello fu distrutto. Nel 1347 l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo assegnò ai Lupi il feudo di Soragna. Nel 1385 Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, concesse di riedificare il castello.

ROCCA MELI LUPI
Edificata dai marchesi e feudatari Bonifacio e Antonio Lupi nel 1347, fu in seguito trasformata in residenza dalla famiglia dei nobili Meli Lupi. Perfettamente integrata nel borgo, presenta dall’esterno la tipica struttura difensiva, con un fossato, quattro torri laterali e uno centrale. All'interno stupende sale con arredi del periodo barocco, i cicli pittorici di Nicola dell'Abate, Cesare Baglione, Ferdinando e Francesco Galli Bibiena. Grottesche e affreschi, corridoi di specchi. All'esterno il giardino all'inglese con piante secolari, il laghetto, statue neoclassiche, serre e Cafè Haus.

CHIESA DI SAN GIACOMO
Sorge vicino alla Rocca ed è stata costruita in stile barocco a partire dal 1755, mentre l'originaria chiesa parrocchiale di San Giacomo, risalente al XIII secolo, sorgeva in località Brè, vicino all'attuale cimitero di Soragna.

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CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNCIATA
La prima testimonianza della sua esistenza risale al 1230. La chiesa collegiata era dotata di fonte battesimale e mantenne a lungo una notevole importanza nella zona, in quanto sede di prevostura. Tra il 1752 e il 1756 l'edificio fu completamente ristrutturato. Nel 1803 la facciata fu ricostruita dal mastro Ilario Ferramola in forme neoclassiche.

SINAGOGA E MUSEO EBRAICO
A Soragna, dove storicamente è forte la presenza della comunità ebraica, hanno sede una sinagoga e il Museo Ebraico Fausto Levi, nato per custodire cimeli, antichi oggetti rituali e libri di preghiere, oltre a testimonianze legate alla comunità.

La sinagoga è in stile Neoclassico, sarà la luce a colpirvi non appena entrerete: filtra radente dai finestroni e dalle lunette, conferendo al luogo un’atmosfera di profonda spiritualità. Ammirate dunque le decorazioni a soffitto e le porte dell’Arca Santa con i rotoli della Bibbia, i candelabri, le preziose grate dorate del matroneo. Il consiglio è di visitare la Sinagoga la domenica, quando l’ingresso al pubblico è consentito senza prenotazione.

MUSEO DEL PARMIGIANO REGGIANO
Il Museo del Parmigiano Reggiano, un bel complesso a pianta circolare di origine settecentesca, in seguito rimaneggiato, dentro il quale sorgeva un antico caseificio. Ogni curiosità sulla produzione del formaggio viene svelata attraverso l’esposizione di vecchi strumenti e attrezzi per la lavorazione, immagini e foto d’epoca.

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BUSSETO

Località della Bassa Parmense, un tempo capitale dello stato dei marchesi Pallavicino, è fortemente legata alla figura di Giuseppa Verdi. Al celebre compositore, nato nella frazione di Roncole nel 1813, sono dedicati la piazza principale, dominata da una sua statua, e il Museo Verdiano all’interno di Casa Barezzi, dove il giovanissimo Verdi venne accolto e supportato da Antonio Barezzi, che diventò suo mecenate e gli permise di continuare gli studi di musica a Milano. 

ROCCA PALLAVICINO
Ospita gli uffici comunali e al primo piano il Teatro Verdi ricavato nello spazio di un preesistente antico teatrino privato. Nel teatro che porta il suo nome, inaugurato nel 1868, il maestro non vi mise mai piede perché contrario alla sua costruzione in una piccola cittadina come Busseto, e perché in forte discordia con gli abitanti di Busseto che non approvavano la sua relazione con la cantante lirica Giuseppina Strepponi.


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VILLA PALLAVICINO
Sede dei musei, si trova vicino a Santa Maria degli Angeli. Costruita dal 1518, intorno al 1530 viene acquistata dai Pallavicino, come residenza estiva. Nel 1533 Carlo V d'Asburgo fu ospite del palazzo e nel 1543 vi incontrò papa Paolo III, per la costituzione del ducato di Parma e Piacenza, poi affidato a Pier Luigi Farnese.


INFORMAZIONI SUL MUSEO GIUSEPPE VERDI (a quanto pare è temporaneamente chiuso, ma QUI oppure QUI ci sono i contatti)

MUSEO RENATA TEBALDI - INFORMAZIONI QUI

MUSEO DEL CULATELLO DI ZIBELLO - INFORMAZIONI QUI

MUSEO DI CASA BAREZZI - INFORMAZIONI QUI


COLLEGIATA DI SAN BARTOLOMEO
Costruita tra il 1437 e il 1450 per volere di Orlando Pallavicino, conserva all'interno preziosi dipinti, tra cui i "Misteri del Rosario" di V. Campi (XVI secolo). Il Tesoro della Collegiata attualmente non è visibile.

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CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Eretta a partire dal 1470 per volontà dei fratelli Gian Lodovico Pallavicino Pallavicini, a seguito delle disposizioni testamentarie del padre, marchese Rolando, scomparso nel 1457. Il cantiere dell'annesso convento iniziò nel 1472 ed i lavori terminarono nel 1474. Il complesso fu progettato in stile gotico, seppur in epoca rinascimentale, in conformità con le tipiche strutture conventuali francescane dell'epoca, caratterizzate dalla sobrietà delle facciate e degli interni. Nel 1475 i frati entrarono nel convento, organizzandovi già nel 1480 un capitolo provinciale dell'Ordine. Le cappelle laterali della chiesa furono aggiunte nei decenni successivi. Il convento fu ampliato e decorato in più riprese. All’interno, in una nicchia, è custodito il Compianto sul Cristo Morto di Guido Mazzoni, capolavoro della scultura emiliana del Quattrocento: otto figure a grandezza naturale in terracotta policroma, di cui due riconducibili per la fisionomia ai committenti, rese con straordinaria introspezione psicologica ed intensità emotiva. Giuseppe Verdi frequentava questa Chiesa fin da fanciullo e il 6 gennaio 1836, nel clima acceso delle polemiche per il concorso a maestro di cappella della Collegiata, vi tenne un seguitissimo concerto d’organo. Meritano una menzione anche l’affresco staccato con il Cristo caduto sotto lo croce di Nicolò dell’Abate (1543-44 cc) e la tela di Antonio Campi con Madonna e Santi francescani (1580 cc).

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COSA MANGIARE...
Questa è una zona di grande interesse enogastronomico. Il principe, da queste parti, è il Culatello, ma la sua corte accoglie anche il prosciutto di Parma, lo strolghino, la spalla cotta che abbiamo già incontrato a San Secondo (vedi QUI), il lardo pancettato e il Parmigiano Reggiano, accompagnati dal gnocco fritto. Il tipico vino è rosso frizzante, il Lambrusco.

Busseto è una delle tappe della STRADA DEL CULATELLO. Se anche voi avete già l'acquolina in bocca QUI ci sono tutte le informazioni necessarie. Mangiare bene rende le persone migliori!

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NEI DINTORNI
A pochi chilometri da Busseto, a Roncole Verdi, vale la pena di visitare anche la casa natale di Verdi. Al suo interno, guidati da un tablet con un’app multimediale che riproduce la voce del giovane Verdi, si attraversano le stanze spoglie e sobrie dove egli trascorse la sua infanzia con i genitori che gestivano una piccola osteria e drogheria.

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Blog ideato, scritto e curato da Monica Monici (visita il sito www.monicamonici.it).
Per segnalazioni, collaborazioni o messaggi scrivere a info@monicamonici.it

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