FACCIAMO IL GIOCO DEI SE... SUZZARA

 

FACCIAMO IL GIOCO DEI SE...

SE CONTARDO, DOPO PEGOGNAGA,

INVECE DI DIRIGERSI VERSO GONZAGA

FOSSE ANDATO A SUZZARA?


RIPERCORRI I PASSI DI CONTARDO: 

siamo alla SEDICESIMA TAPPA  del pellegrinaggio.


QUALI BORGHI AVREBBE INCONTRATO? 

QUALI LUOGHI AVREBBE ATTRAVERSATO?

 QUALI STRUTTURE RELIGIOSE E MILITARI AVREBBE VISTO?

INFORMAZIONI SU SUZZARA QUI
Contardo in cammino, 2023 [gen.AI]


SUZZARA, LE FRAZIONI

BRUSATASSO
La frazione di Brusatasso (dal latino medievale brusare ovvero "ardere") sorge attorno ad una piccola cappella innalzata in onore di San Michele Arcangelo. In un documento del 1154 troviamo che Brusatasso era sotto la giurisdizione del Parroco di Suzzara. Nel 1765 il parroco don Giuseppe Bustaffa ricevette dalla Curia di Mantova la licenza per la demolizione della vecchia Chiesa e ne fece costruire una nuova da Mastro Ludovico Ascari. Gli altari furono costruiti successivamente nel 1766-1780. La facciata è risalente al 1882, mentre il Campanile venne costruito di fianco all’Abside nel 1759-1762.

SAILETTO
Sailetto (dal latino salictum-salictulum per “terra dei salici” o “piccolo saliceto”): secondo un’antica tradizione Papa Leone 
Magno, durante il suo viaggio per incontrare Attila, avrebbe pernottato al “Forte Urbano”, situato nei pressi di Sailetto, una 
corte sulle rive del Po.In memoria di quell’evento venne eretta dagli 
abitanti una cappella, sui ruderi della quale si sarebbe successivamente costruita l’attuale Chiesa di San Leo presso il Forte Urbano nell‘800. Nel 1200 la Cappella diventò Chiesa battesimale. Più tardi il Forte venne distrutto dai soldati di Giovanni delle Bande Nere e gli abitanti (Chiesa compresa) si spostarono nella zona dell’attuale paese. La costruzione della Chiesa risale al 1400, quando venne costruita una Chiesa di stile gotico che col Concilio di Trento divenne Parrocchia, che tuttavia nel 1749 venne demolita per costruire l’attuale. All'interno si conserva una tela ovale di Giuseppe Bazzani che raffigura l'incontro di Attila con Papa Leone I.

TABELLANO
Si ha certezza della sua esistenza intorno al 1000 e si sa che le sue terre appartenevano alla contessa Matilde di Canossa. Fu proprio la contessa a far costruire la Chiesa in stile romanico, che sarà poi restaurata nel 1681.

RIVA DI SUZZARA
Viene citata per la prima volta ai tempi della dominazione longobarda, come Portus mantuanus, citato insieme ai porti del Po (del Bresciano, del Parma e dell'Adda) e ritorna anche nel Codice Diplomatico Longobardo (730), nel concordato tra il Re Liutprando e Comacchio, nel quale si parla sia di tributi, il ripatico, che di addetti, i Riparii.

LUZZARA
Il toponimo compare per la prima volta in documenti dei secoli VII e VIII: tra i primi documenti, un diploma del 781 di Carlo Magno, Re dei Franchi e dei Longobardi. Ai tempi di Matilde di Canossa  è ricordata come Pieve fra i possessi della contessa. Nel 1311 l'imperatore Arrigo VII diede a Passerino Bonacolsi, signore di Mantova, il possesso di Luzzara. Caduti i Bonacolsi, i Cremonesi, preoccupati della crescente potenza dei Gonzaga, si affrettano ad occupare Luzzara, ma ne vengono scacciati. Durante il periodo della signoria dei Gonzaga, Luzzara viene fortificata. Nel 1630 Luzzara viene annessa al Ducato di Guastalla, nel 1747 Luzzara ed il suo territorio vengono inglobati nei domini asburgici.

CHIESA DI SAN GIORGIO
Edificata probabilmente alla fine dell'XI secolo in stile romanico, e più volte rimaneggiata. Fu riedificata a partire dal 1676 in stile barocco, salvando solamente la parte absidale, che rimane tuttora in stile romanico. Nel 2000 sono stati eseguiti gli scavi della cripta dell'antica chiesa romanica, dove sono venuti alla luce capitelli, colonne e affreschi risalenti alla struttura originale dell'edificio romanico e cocci di riporto risalenti al periodo precedente. Conserva al suo interno alcuni dipinti cinquecenteschi, in particolare la pala d'altare raffigurante la Vergine col Bambino tra San Giorgio e San Girolamo, di scuola giuliesca.

CHIESA DI SAN ROCCO (VILLAROTTA)
Ricostruita nel 1936 su quella settecentesca, ormai pericolante. Originariamente l'antica chiesa, eretta sull'antico Oratorio di San Rocco nel XV secolo, doveva avere solo tre altari: quello principale e due laterali, dedicati rispettivamente al Santo Rosario e a San Rocco. In seguito venne eretto un altro altare dedicato a San Francesco d'Assisi ed a Sant'Antonio da Padova.

CHIESA DEL CONVENTINO
Costruita alla fine del XV secolo per volere di Caterina Pico, moglie del marchese di Luzzara. Fu distrutta e riedificata tra il 1764-1771; fortunatamente l'abside rimasta è quella quattrocentesca. Nella sagrestia si intravedono i resti di un magnifico monumento funebre, dedicato a Luigi Gonzaga, morto a 32 anni nel 1570, parzialmente distrutto in un incendio nel 1918. Il convento fu costruito dagli Agostiniani, con ogni probabilità anteriormente alla chiesa stessa in forme romaniche: restano infatti a testimonianza di ciò il porticato e qualche volta "a vela", salvati dai numerosi ed infelici rimaneggiamenti durante i secoli. Distrutto dall'incendio del 1918 è risultato l'affresco rappresentante una Madonna con bambino e due figure di santi ai lati, della misura di 1,20 m x 2 m di altezza, opera del pittore Francesco Monsignori nato a Verona nel 1487. Partiti gli Agostiniani durante l'epoca napoleonica, nel 1824 l'edificio complessivamente fu utilizzato come ospedale per infermi. Attualmente viene adibito a sede della Mostra Nazionale e Museo di Arti Naif.

PALAZZO DELLA MACINA
Costruito verso la fine del XV secolo, fu la residenza dei Gonzaga di Luzzara. Nell'antico Palazzo dei Gonzaga di Luzzara vi era anche il piccolo Teatro di Corte. 

CHIAVICA DI VILLAROTTA
È il più antico manufatto che si conservi a Villarotta e la testimonianza più interessante della sua storia. Questa opera idraulica, con paraporti, costruita sul Cavo Tagliata, tracciato su uno degli antichi corsi del Fiume Po, venne iniziato nel XIII secolo; aveva la funzione di impedire i rigurgiti delle piene del fiume Secchia e della Moglia oltre a bonificare i terreni per aumentare la produzione agricola e favorire il sorgere di nuovi centri abitati.


CON QUESTO TRAGITTO CONTARDO 

SAREBBE TORNATO SULLA VIA 

RACCONTATA NEL LIBRO

 ALL'ALTEZZA DI GUASTALLA.


RIPERCORRI I PASSI DI CONTARDO: siamo alla DICIANNOVESIMA TAPPA del pellegrinaggio.


Chi è Contardo? La risposta QUI
Blog ideato, scritto e curato da Monica Monici (visita il sito www.monicamonici.it).
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